Il Museo nasce dalla ricchissima collezione privata di Glauco Lombardi, alla quale nel tempo si sono aggiunte numerose acquisizioni e donazioni relative ai tanti temi proposti, fra cui spiccano due protagonisti: Napoleone Bonaparte e Maria Luigia d’Asburgo, l’arciduchessa d’Austria divenuta sua moglie nel 1810 e poi nominata duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, dove regnò per oltre trent’anni lasciando un’indelebile traccia nel territorio e nella memoria dei parmigiani.
Le sale del Museo, ospitato nello storico Palazzo di Riserva, offrono un viaggio a ritroso fino al primo periodo borbonico e alla fase imperiale francese, di cui rimangono ampie testimonianze: dai ritratti ufficiali dei pittori di corte (Lefèvre, Prud’hon, Gérard) ai pregiati vetri e porcellane, dalle spade brandite da Napoleone alle delicate lettere spedite dall’imperatore alla giovane sposa, fino alla corbeille de mariage, il raffinato mobile che conteneva parte del corredo di Maria Luigia, della quale rimane un fastoso abito di gala intessuto d’argento.
Il percorso museale segue poi la storia dell’ex imperatrice che, ritrovandosi a capo di un piccolo stato che ella stessa definì “un vero giardino”, volle dedicarsi a migliorarlo attraverso monumenti ed opere pubbliche, molti dei quali tuttora esistenti, ricordati nel Museo da dipinti e medaglie oltre che dai lavori degli artisti usciti dalla prestigiosa Accademia, fra cui spicca Paolo Toschi, riconosciuto già vivente come il miglior incisore d’Europa.
È però la vita privata della sovrana l’aspetto che più coinvolge il visitatore: gli oggetti esposti provengono in gran parte dai suoi discendenti diretti, quella famiglia Sanvitale che per secoli fu tra le più illustri del ducato. Al conte Luigi andò infatti sposa Albertina Montenuovo, figlia della duchessa e del generale Neipperg, l’affascinante diplomatico austriaco che riuscì a farle dimenticare Napoleone. Di Maria Luigia si possono così conoscere passioni e preferenze: diari, gioielli, ricami e acquerelli da lei eseguiti, ma anche la sua farmacia da viaggio e la cassetta da pesca, sono solo alcuni dei tasselli che aiutano a ricomporre la sfaccettata personalità di una figura storica che si trovò al centro dei principali accadimenti della sua epoca, eventi che si possono seguire da un punto di vista privilegiato e intenso, ovvero attraverso gli occhi di una duchessa.
Alla storia di Parma fanno più in generale riferimento altre testimonianze pittoriche e curiosità che spaziano dal Settecento al secondo Ottocento, quando alla morte di Maria Luigia il ducato affrontò il declino che in pochi anni lo portò all’annessione al Piemonte, passando attraverso l’epoca dei Borbone, che per primi avevano guardato alla Francia come punto di riferimento chiamando a Parma illustri artisti d’Oltralpe come l’architetto Petitot.
In una delle sale del Museo Glauco Lombardi, nella cosidetta Sala Dorata, sono esposte varie testimonianze relative ai servizi da tavola di Maria Luigia d’Asburgo, sia quelli relativi al periodo imperiale, richiamato da un sontuoso centrotavola di Odiot e Thomire e da piatti e bicchieri con il monogramma napoleonico, sia quelli più numerosi del più dimesso periodo ducale, rievocato da oggetti di provenienza ora francese ora austriaca e sempre contraddistinti dalle cifre o dagli stemmi della sovrana.
“Con il regno di Maria Luigia (1815-1847) la cucina alla corte del Ducato di Parma arrivò al suo apogeo. Si verificarono infatti alcune fortuite coincidenze: la prima fu quella di avere per duchessa una persona che era la figlia dell’imperatore d’Austria e la moglie dell’imperatore dei francesi. Un personaggio di tale rango, vissuto nelle due principali corti europee, doveva disporre necessariamente di un servizio di cucina di prim’ordine.
I due periodi principali della esistenza di Maria Luigia, cioè quelli della sua vita con Napoleone, dal 1810 al 1814, e poi con Neipperg sino al 1829, corrispondono anche, grosso modo, al periodo di massimo fulgore della cucina francese sulla scena europea. Dal momento poi che il servizio di cucina e di tavola della duchessa era rigidamente organizzato alla francese con personale francese che ricopriva i posti chiave, allora ci rendiamo conto di quale potesse essere il livello raggiunto nelle preparazioni culinarie. Contraltare di questa professionalità era la sua estraneità al tessuto cittadino. Per i riti del potere era un fatto positivo che la duchessa vivesse all’interno della sua corte e si nutrisse in una maniera differente da quella dei suoi sudditi, esso serviva a sublimare l’immagine del sovrano come personaggio superiore. Di fatto, al termine del regime ducale, si vide bene il distacco tra la cucina di corte e quella cittadina; la cucina parmigiana infatti non avrebbe ritenuto che ben poche tracce della cucina francese della corte e anche queste, a ben guardare, risalivano per lo più alla seconda metà del secolo XVIII quando effettivamente non solo a corte, ma anche in città si erano diffuse le pratiche culinarie francesi, per lo meno tra alcuni nobili e tra albergatori e trattori”.
Il Museo Lombardi è aperto e attivo tutto l’anno: visite guidate anche tematiche, laboratori per bambini, rievocazioni storiche, convegni, pubblicazioni, e mostre gratuite nelle sale espositive del piano terra.
Appuntamenti fissi sono“Musica al Museo”, una rassegna concertistica incentrata sullo splendido fortepiano della duchessa, che prevede tre concerti in primavera e tre in autunno, e la “Settimana di Maria Luigia” che si svolge a dicembre, fitta di eventi dedicati all’ex imperatrice nel mese della sua nascita.
In occasione delle celebrazioni per il bicentenario dell’ingresso della duchessa a Parma, il Museo Lombardi propone una mostra tematica “Parma 1816: dal ministro Magawly alla duchessa Maria Luigia” (16 aprile-25 settembre 2016), allestita a piano terra e a ingresso libero.
Maria Luigia e Napoleone: testimonianze
c/o Palazzo di Riserva, strada Garibaldi, 15
43121 Parma
tel. 0521 233727
glaucolombardi@libero.it
www.museolombardi.it
martedì-sabato 9.30-16.00
domenica e festivi 9.30-19.00
(domeniche luglio-agosto 9.30-14.00)
Intero € 5,00
Ridotto € 3,00 (ragazzi 15-17 anni, over 65, soci TCI, soci FAI)
Gratuito per minori di 14 anni