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L’antica spezieria di San Giovanni

Alle spalle della Cattedrale, l’antica Spezieria di San Giovanni, annessa all’omonimo Monastero Benedettino, è documentata dal 1201 ma è probabilmente ancora più antica. Venne gestita dai monaci fino al 1766 quando, per decisione del Primo ministro della Corte borbonica, Guglielmo Du Tillot (1711-1774), fu secolarizzata e aperta sull’esterno. Rimase attiva ininterrottamente fino al 1896 quando, con la morte di Luigi Gardoni, ultimo farmacista, chiuse i battenti. Salvata dalla distruzione e trasformata oggi in spazio museale, conserva in ambienti di straordinario fascino e atmosfera le decorazioni delle volte e gli arredi lignei originali del XVII-XVIII secolo opera dell’intagliatore Alessandro Vandoni e un prezioso corredo di vasellami, strumenti e testi farmacologici. Erbe, spezie ed estratti venivano preparati nel laboratorio con il pozzo. La porta della cantina è ornata da un’epigrafe latina che invita a non attardarsi fra le botti per non risalire traballanti. Nonostante le numerose preparazioni a base di erbe, la dieta rimase fino al XIX secolo uno dei più importanti mezzi di cura a disposizione dei medici.