Note… di gusto: Conservatorio di Musica “Arrigo Boito”
Ritratto fotografico di Giuseppe Verdi (Parma, Collezione privata).
Verdi a tavola fotografato con alcuni amici a Montecatini (foto di P. Tempestini, La Spezia, dopo il 1897). Da sinistra, seduti: Giuseppina Pasqua, Dott. Pietro Grocco, Teresa Stolz, Giuseppe Verdi, il Maestro Leopoldo Mugnone e signora. Da sinistra, in piedi: il cameriere di Verdi, Giuseppe, ed il padrone della Locanda Maggiore.
La cucina di Villa Verdi a Sant’Agata (PC).
La sala da pranzo di Villa Verdi a Sant’Agata (PC).
Due immagini della cantina di Villa Verdi. Il musicista, che aveva acquisito nel tempo vasti terreni, faceva coltivare i propri fondi e produceva vino. Amava definirsi “Un contadino delle Roncole”.
Due immagini della cantina di Villa Verdi. Il musicista, che aveva acquisito nel tempo vasti terreni, faceva coltivare i propri fondi e produceva vino. Amava definirsi “Un contadino delle Roncole”.
Un bozzetto del 1891 di Hohenstein per il Falstaff di Verdi (Milano, Collezione privata).
Copertina del numero speciale de “L’illustrazione italiana” per la prima del Falstaff di Giuseppe Verdi, 9 febbraio 1893 (Parma, Casa della Musica).
La ricetta dei tortelli del Maestro verdi del 1896 (Parma, Collezione privata).
Verdi, gastronomo raffinato, era solito spedire spalle e spallette di San Secondo in dono agli amici per le festività natalizie, inserendo, di proprio pugno, le istruzioni per la preparazione. La ricevuta di acquisto di una Spalla inviata all’editore milanese e amico Giulio Ricordi.
Menu dell’ultimo pranzo di Giuseppe Verdi consumato il 20 gennaio del 1901 al Grand Hotel Milan.
Latta di conserva da 5 chili della ditta Giovanni Jenni di Parma databile agli anni trenta del Novecento, che riproduce il monumento eretto a Giuseppe Verdi a Parma (Collecchio, Museo del Pomodoro).